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La “Slow" è nata quest’anno per andare incontro a coloro che consideravano troppo impegnativa fisicamente e/o troppo limitativa “turisticamente” (nel senso della possibilità di visitare luoghi d’interesse culturale o naturale) la versione “classica" di 3 giorni, pur nella fedeltà al suo itinerario di fondo sulla direttrice Mantova Forlì e Val Tiberina. Voluta come ciclospedizione in autonomia, cioè senza supporto di automezzo al seguito per l’equipaggiamento

personale: tutto sulla bici. Dettaglio non banale che alla fine si traduce in giustificata supplementare soddisfazione per la scelta fatta.
In attesa di un resoconto dettagliato dei 6 giorni pubblichiamo la lettera-commento di Paolo Delfini che con altri tre ciclisti di Cremona, si è aggregato agli amici di Brescia per sperimentare la sua prima Paciclica.

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«È la prima volta che partecipo a questo evento. Sono stato informato casualmente. Insieme con tre amici, abituali compagni di ciclo-viaggi, Anna Roberta e Annnibale, abbiamo vissuto una straordinaria esperienza. Siamo stati accolti dagli amici bresciani con grande cordialità ed è nata presto una simpatia reciproca. Il viaggio è stato piacevole, tappe non troppo impegnative, andatura abbastanza spedita. Gabriele grandissima guida. Ha risolto in modo equilibrato due situazioni che si erano presentate come drammatiche: l'ostello di Bologna, e la strada sbarrata sulla vecchia Tiberina. In ambedue i casi, che non sto a descrivere perchè penso che l'abbiano già fatto in molti, il nostro capo ha tirato fuori doti di calma, saggezza, buon senso tali da trasformare due eventi quasi tragici in due allegre indimenticabili chiassose esperienze. Sono stato anch'io guida di ciclo-viaggi, ho il brevetto di cicloaccompagnatore. Ma da Gabriele devo imparare due cose importanti, la capacità di reggere situazioni spinose e delicate e l'uso della trombetta!!

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Per quanto riguarda l'aspetto culturale, il nostro sfilare in piazze italiane importanti, come Forlì, Bologna, Perugia, Assisi, indossando la maglia di Paciclica e Fiab è da considerarsi una notevole, nobile testimonianza. Forse, se non avessimo incontrato il maltempo proprio il giorno precedente e la mattina stessa della partenza, avremmo potuto sfilare tutti insieme davanti ai marciatori, aprendo così la manifestazione.

Pazienza, sarà per il 2020. Tra poco ci ritroveremo, noi quattro cremonesi, con i vari "Nave", "Valtrompia", "Montenetto" (così li chiamavamo tra noi prima di imparare i loro nomi) e tutti gli altri, per una rimpatriata ciclistica sulle colline brescia.»

di Paolo Delfini

  Qui la pagina facebook di Paciclicaslow2018

 

 

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