Amici (della bici)! Come per la politica in questi giorni anche per Paciclica è tempo di bilanci. Nei tre mesi di vita su Internet ilprogetto di andare alla Marcia della pace in bici ha ottenuto l’adesione di ben 9 sezioni Fiab da altrettanti capoluoghi provinciali, Milano e Roma comprese. E sappiamo di altre in procinto di farlo. In termini regionali, visto che si usa, sono 7 presenze: Lombardia Veneto Emilia Toscana Marche e Lazio. Nord e Centro ben  rappresentati (con qualche lacuna). Sud assente. Basterebbe ? si fa per dire ? qualche altra adesione lungo lo stivale per realizzare «grosso modo» l’unità d’Italia ciclistica alla Marcia della Pace! Un fatto, una notizia che neanche il TG1 di Minzolini (che notoriamente va solo in Vespa) potrebbe ignorare...
Al di là dell’eco mediatica che tanto o poco comunque avrà, Paciclica può dire di aver già vinto la sua piccola scommessa: rappresentare una iniziativa in cui identificarsi per il movimento cicloambientalista in generale, non solo quello bresciano in cui è nata. Del resto l’inserimento nel calendario ufficiale degli eventi Fiab e l’adesione concreta delle finora 9 sezioni ne è una dimostrazione.
Inoltre per una realtà come Fiab con i suoi oltre 13mila iscritti in più di 100 associazioni locali di cui una sessantina in capoluoghi di provincia la partecipazione alla Marcia oltre al momento di identità può essere un’ottima occasione di visibilità.

Alle Marce svoltesi finora con cadenza biennale da quella fondativa del 1961, tanti cicloamatori o cicloturisti sono andati come noi partendo da casa in bici, ognuno  per un suo motivo inespresso anche se encomiabile. Ora per la prima volta  si potrà farlo all’unisono come «Federazione dei ciclisti urbani e cicloescursionisti», riconosciuta ufficialmente come associazione di protezione ambientale e proprio in quanto tali si sarà ricevuti al Tavolo della Pace di Perugia alla vigilia della Marcia. In quel momento tanto più lungo, visibile sarà il serpentone a pedali che formeremo, tanto più efficace sarà il suo messaggio. Lo stesso per cui la bandiera arcobaleno, simbolo di pace, è ogni giorno di più anche simbolo ecologico data la naturale convergenza tra lotta contro la
guerra e lotta contro l’inquinamento.
Ambientalisti che sono anche pacifisti e viceversa in una indispensabile alleanza. Ecco perché l’idea di un’Italia solcata da nord a sud da ciclisti-che-vanno-alla-Marcia dovrebbe spingere tutti, amici della bici e amici della pace, a fare uno sforzo per trovarsi all’appuntamento di sabato 15 maggio a Perugia. Non importa se si farà tutta la strada da casa in bici. Il valore della partecipazione sarà identico anche per chi farà treno+bici, diversamente impegnativo e ugualmente a impatto zero.
L’importante sarà portarsi la bici. Si sarà anche in linea con una delle parole d’ordine lanciate dal Tavolo della pace: «Quest’anno la Marcia comincia nella tua città». Che noi traduciamo liberamente in «Andiamoci senza inquinare l’ambiente».
A questo punto viene spontaneo l’appello a tutto il mondo Fiab, a tutti gli Amici della bici a «cogliere l’attimo» diventando paciclici per un giorno. Potrà essere un piccolo contributo ad aumentare nel nostro paese la coscienza ecologista. Senza contare la soddisfazione non effimera per ciascun partecipante di averlo fatto.

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., redazione di paciclica.it



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