Nella speranza che il popolo giapponese sia capace di evitarsi - ed evitarci - una nuova catastrofe nucleare (dopo quella doppia inflittagli dalle bombe americane 65 anni fa, sempre giusto ricordarlo) ci uniamo alla popolazione colpita dall'immane tragedia venuta dal mare con un pensiero particolare a quel manipolo di uomini (tecnici e no) che a rischio delle loro vite stanno tentando l'impossibile per limitare l'entità del disastro nella centrale.

Ma Fukushima impone una considerazione: anche ammesso che il nucleare civile "di terza o quarta generazione" come ci dicono possa dirsi in teoria sicuro, dobbiamo ammettere che la realtà è sempre abbastanza imprevedibile perché prima o poi arriva l'incidente che provoca danni all'ambiente e agli umani comunque insostenibili e inaccettabili.
E mai come ora sarebbe il caso di decidere di investire massicciamente in energie rinnovabili, accettando umilmente la lezione Fukushima qualora Chernobyl non fosse bastata. Le nuove forme di produzione energetica alternative al nucleare e al fossile oltre ad essere economicamente redditizie avrebbero anche il vantaggio di riconciliarci un pò di più con l'ambiente.

Gino Ferri per la redazione di paciclica.it





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