noaPaciclica Hbi1webÈ probabile che la fresca decisione ministeriale di permettere la circolazione delle bici contromano nei sensi unici cittadini come Fiab chiedeva da qualcosa come 8 anni sia dovuta, più che alla «tecnicità» del neo governo, alla pressione crescente che la campagna via web Salvaiciclisti in soli due mesi ha messo sulle istituzioni, da quelle centrali alle locali. La valanga di supporter che si suppone esista dietro l'inarrestabile flusso di adesioni, post, foto, pensieri vorrà ben dire qualcosa.

Anche il progetto di legge pro-bici presentato già a metà febbraio da 60 parlamentari di ogni colore («verde» escluso) si può leggere come reazione obbligata verso il vasto e variegato mondo dei ciclisti urbani venuto allo scoperto su internet.

Ci sono state poi le adesioni formali da parte dei sindaci di una decina di città maggiori, e qualcuno non si è limitato alle solite promesse di piste ciclabili, ma per esempio ha fatto inserire slogan pro bici nei pannelli stradali rivolti agli automobilisti... Piccoli segnali, per un paese come l'Italia comunque audaci.

A ignorare praticamente il fenomeno sono tuttavia i media d'informazione (e d'intrattenimento) che dopo aver dato notizia della campagna ne hanno preferito dimenticare sia gli sviluppi sia il problema che sollevava: cioè l'intollerabile «strage di ciclisti» che sulle nostre strade ha i numeri più alti d'Europa (doppi che in Inghilterra, dove però il 2 febbraio il prestigioso quotidiano Times, ormai patrono dei ciclisti non solo inglesi, ha deciso responsabilmente di prendere l'iniziativa, e tenerla tuttora con una apposita parte dedicata del giornale, per chiedere «Città a misura di bicicletta»).

Pannello1-non sostareCiò che gli stessi media non potranno ignorare sarà la manifestazione di sabato 28 aprile a Roma.Certo, solo se sarà tale da non passare inosservata... vale a dire se sarà imponente. I Fori Imperiali si prestano bene allo scopo. Ma per riempirli di bici servirà una mobilitazione straordinaria di tutte le realtà piccole e grandi dell'associazionismo ciclistico.

A cominciare da quella rappresentata da Fiab-Amici della Bici che da oltre vent'anni in ogni città, concretamente, fa promozione e tutela della mobilità ciclistica. Sul sito Fiab l'adesione alla campagna è in bella evidenza e sicuramente stimolerà molti a partecipare.

Anche fra gli amici di Paciclica ci sarà chi sta già preparandosi al viaggio. Fedeli all'idea che la testimonianza per una buona causa è più palpitante (ed ecologicamente corretta) se fatta andandoci in bici, anche in questa occasione si tratterà di partire da casa col proprio mezzo. Sfruttando i giorni offerti dai ponti 25 Aprile-1° Maggio e magari accorciando le distanze col treno, non sarà neanche troppo difficile. Sarà comunque una soddisfazione in più.

Gino Ferri, per la redazione di paciclica.it


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