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Franco sull'immensa distesa di fango poco dopo il 9 ottobre 1963

Quest'anno alla partenza della nostra Pedalata d'impegno civile da Piazza Loggia ci sarà Franco, "Soccorritore del Vajont". Uno dei tanti soldati di leva che furono mandati all'indomani della tragedia di 50 anni fa sul "fronte" di Longarone a prestare soccorso, a scavare nel mare di fango.

Uno dei 5.000 che il comune del paese ricostruito ha invitato per un grande ringraziamento collettivo il 15 settembre scorso.

Franco aveva 21 anni quando poco dopo la mezzanotte di quel 9 Ottobre fu tirato giù di branda nella sua caserma di Cividale del Friuli e "comandato" sul Vajont dove "era successo un grande disastro".
Lui che ricordava il lago dietro la diga per esserci passato un mese prima di ritorno da un campo di addestramento nel Bellunese, intuì di cosa poteva trattarsi e decise di portarsi la sua Kodak-instamatic con tutta la scorta di rullini che aveva, una decina. Decisione si può ben dire provvidenziale, visto che si trovò a essere l'unico "fotografo" non solo fra i suoi 50 compagni della compagnia Comando, ma forse dell'intero 76° Reggimento Fanteria cui apparteneva. Tutti, dal momento in cui arrivarono a destinazione, sbarcati dai cassoni dei camion alle 5 del mattino, nel buio di quel paesaggio lunare desideravano avere una foto-ricordo. E ben presto durante le due settimane dell'"operazione soccorso" si diffuse la voce di chi poteva soddisfare il loro piccolo naturale desiderio... Nell'immensa pena di dover convivere così a lungo col dolore di tutta una comunità di superstiti e sopravvissuti, a molti ragazzi è potuto rimanere almeno un ricordo personale grazie alle foto di Franco.
Così, nell'album di foto-autoritratto dei partecipanti al Progetto Fiab-Vajont, ci sembra giusto inserire anche la sua personale di 50 anni fa, badile in mano sullo sfondo della gola del Vajont. Diventa come una icona che dà un senso a tutte le altre di oggi.
Franco, che con grande rammarico non ha potuto andare al Raduno dei Soccorritori la scorsa settimana, per un problema in famiglia, ci ha detto che sarebbe anche venuto volentieri con noi in bicicletta (è stato per tutta la vita un ciclista appassionato). Sarà però in piazza Loggia a salutarci alla nostra partenza venerdì 5. Motivo per noi, ovviamente, di grande soddisfazione.



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Gino Ferri
per la redazione di paciclica.it

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