Anche a Luca Mercalli abbiamo chiesto un suo commento sul Vajont e sul nostro progetto Fiab. Generosamente e incisivamente, e di ciò lo ringraziamo, ecco cosa ci scrive ricordando precedenti disastri "idroelettrici" che nessuno ricorda. Pochi sanno che il disatro del Vajont ebbe due precedenti, causati da una pressochè analoga catena di errori e frodi.
Il 1 dicembre 1923 la diga del Gleno nelle Alpi bergamasche collassò provocando circa 350 vittime, e il 13 agosto 1935 la diga di Molare nell'Alessandrino cedette mietendo 111 vite. In entrambi i casi la progettazione e la realizzazione degli sbarramenti erano avvenute in modo superficiale a dispetto dei ripetuti avvertimenti e delle perizie tecniche che ne scoraggiavano la costruzione o ne suggerivano modifiche strutturali. In entrambi i casi l'individuazione delle responsabilità fu ambigua e le pene comminate irrisorie.
Il Vajont poteva essere assolutamente evitato soltanto facendo tesoro di quelle drammatiche esperienze, invece fu l'apoteosi della tragedia, voluta dall'avidità di denaro e dall'arroganza del potere. Dinamiche che purtroppo proseguono indisturbate anche oggigiorno, celate dalla retorica delle grandi opere e dal mito del progresso.
Per la vostra iniziativa Vajont, non posso che approvare!
E poi in bicicletta i dettagli si vedono meglio.
Buon lavoro e cordiali saluti

Luca Mercalli

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