Torna la Marcia della Pace Perugia-Assisi domenica 7 ottobre e torna Paciclica, la proposta Fiab di andarci partendo da casa in bici.
Se le ragioni per fare la Marcia si rinnovano da una edizione all’altra, come le ricorda la Tavola della Pace: «fermare le guerre e la corsa al riarmo, soccorrere le vittime, accogliere gli immigrati, combattere la povertà, difendere i diritti umani, costruire una

nuova economia, contrastare le mafie, cambiare l’informazione, lottare contro i cambiamenti climatici» (e quest’anno ce ne sono anche di supplementari simboliche come il 50° della morte del grande Aldo Capitini ideatore della Marcia nel ’61, o il centenario della nascita di Mandela, l’irriducibile combattente pacifista), anche le ragioni di Paciclica mantengono e anzi accrescono la loro validità.

 

Fin da quando (2010) è diventata manifestazione nazionale Fiab infatti, Paciclica ha portato alla Marcia una testimonianza originale, quella del rispetto per l’Ambiente rappresentato da un modo di muoversi non inquinante come la bici. Tenuto conto del nesso dimostrato tra carburanti fossili cambiamenti climatici e disastri umanitari non era difficile vedere in questa partecipazione in bici alla Marcia un valore simbolico di pace, e infatti dall’edizione scorsa della Marcia (2016) tutti i «paciclici» sono invitati con le loro bici a prendere la testa del corteo alla partenza della Marcia.

 

Per Fiab  è stata ed è una piccola dimostrazione in più della sua volontà di promuovere mobilità sostenibile e politiche ambientali anche in contesti del tutto speciali come è la Marcia della pace, storico luogo di convegno festoso di una miriade di associazioni di volontariato sociale e ambientale provenienti da ogni parte d’Italia e di un esercito di persone «di buona volontà» di ogni età e ceto sociale.
Se questo è vero, logico aspettarsi che ogni Fiab locale trovi modo di onorare l’adesione ufficiale di Fiab alla Marcia organizzando una Paciclica a propria misura. Da vicino o da lontano rispetto a Perugia, con una partecipazione di molti o di pochi o pochissimi soci, si tratta di fare un ciclo-viaggio a tutti gli effetti come ci piace farli, solo un tantino particolare perché la meta è un grande evento nazionale, date e orari sono vincolanti e c’è un po’ la responsabilità di rappresentare con grande visibilità la nostra sigla.
A ottobre quando la stagione dei viaggi-vacanza è praticamente finita e ognuno ha fatto il suo, il viaggio paciclico potrebbe costituire per Fiab quello più unificante e rappresentativo da non mancare.


Gino Ferri
 
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