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Nel momento in cui Paciclica si presenta con questa nuova e più fruibile veste grafica, a 6 mesi dall’appuntamento con la Marcia di Assisi, pensiamo sia giusto anche riproporre il senso e l'opportunità di “aderire a Paciclica” rivolgendoci

 

 

soprattutto alla famiglia Fiab riunita all’Assemblea generale in corso a Napoli. Ricordiamo che Paciclica - iniziativa nata dalla Fiab-Brescia nel 2005 e dal 2010 diventata evento nazionale - consiste nel partire in bici dalla propria città per arrivare il sabato pomeriggio, vigilia della Marcia, in una località convenuta tra Perugia e Assisi per fare poi la pedalata finale, tutti i partecipanti insieme, fin sù al piazzale delle Basiliche di Assisi.

È ciò che abbiamo fatto (con le Fiab di Brescia Verona Roma Ancona Palermo, le più numerose) in occasione dell’ultima Marcia del 2014: un bel risultato di visibilità per il centinaio e più che eravamo, anche se non è potuto diventare un evento in sé, inserito nel programma ufficiale del sabato. Esattamente quello che invece quest’anno, per la prima volta, dovrebbe essere possibile, almeno a detta degli organizzatori della Tavola della pace di Assisi.

Perché la novità importante per noi, è che finalmente è stata riconosciuta in quella sede, la perfetta aderenza del messaggio ambientalista portato dalla bici rispetto ai temi della Pace. La sua coerenza di fondo con l’esigenza di rispetto per l’altro che sia l’uomo o l'ambiente.
E, in questa logica, si è anche compreso più in generale quel che poteva essere evidente da anni, ma lo è tanto più oggi dopo la conferenza di Parigi Cop21. E cioè che opporsi alla crisi ambientale dei cambiamenti climatici, quelli causati dalle emissioni da carburanti fossili, è diventato urgente quanto e persino più che opporsi alle guerre se è vero che queste sono spesso solo una conseguenza della corsa alle fonti fossili, petrolio in primis. Evitare di emettere CO2, questo veleno del Pianeta, diventa all’evidenza, già di per sé, un gesto di pace. Da questo punto di vista ecco che la nostra bici, ecologica per costituzione e disarmata per definizione, diventa il mezzo più appropriato, più simbolico e persino eclatante per testimoniare l’esigenza di pace in senso lato a una manifestazione come la Marcia.

Ora, grazie a questo riconoscimento (ben arrivato!) del fattore bici, il nostro tradizionale ciclo-corteo del sabato dovrebbe essere ufficializzato come vero prologo alla Marcia e ottenere stavolta qualche utile concessione: per es. la strada libera per fare gli ultimi km fino ad Assisi, in modo da procedere compatti e in sicurezza (con tutto il vantaggio d’immagine che ne può derivare). E all’arrivo, per noi, la disponibilità di un palco o un tavolo accreditato per poter esprimere il senso compiuto della nostra iniziativa e il messaggio di sostenibilità ambientale proprio di Fiab. Senza dimenticare la presenza e visibilità che avrà Fiab durante la Marcia della domenica per mezzo di un proprio stand (novità) allestito lungo il percorso e la replica possibilmente in meglio di quanto Paciclica aveva già ottenuto in via eccezionale nel 2014, cioè di procedere con le bici alla testa del corteo fin dalla partenza.

L’unico rischio, a fronte della prospettiva favorevole che si apre per Paciclica e insieme per Fiab, è forse nei numeri. Che siano cioè, suppergiù, i soliti numeri rappresentati dalle solite associazioni partecipanti, ormai “affezionate” a quella speciale esperienza di cicloturismo (perché tale è al netto Paciclica per la soddisfazione di chi la fa) e non si colga invece in modo più ampio all’interno della vasta famiglia Fiab l’opportunità che si presenta nell’andare quest’anno all’appuntamento di Assisi.
Anno in cui l’esigenza di voltare pagina in tema energetico è diventata un obbligo dopo Cop21. E anno se vogliamo in cui la tragedia dei rifugiati, causata anche dalle crisi climatiche, ha raggiunto proporzioni del tutto inedite. L’opportunità forse irripetibile per Fiab è di dare alla bici e al significato da lei veicolato tutto il risalto che merita su un palcoscenico unico e di grande valore civile come quello di Assisi.
È evidente però che il risalto dipenderà in buona misura da quanti effettivamente saremo. E quindi da quante Fiab saranno in grado di partecipare. Potenzialmente crediamo molte, data la flessibilità della formula di Paciclica per cui vale tanto un gruppo quanto un singolo iscritto, e ognuno può farla secondo le sue modalità, a tappe forzate o a ritmi rilassati, coprendo la distanza tutta in bici o accorciandola col treno. Essendo determinante solo l’arrivo il sabato pomeriggio alla data e nel luogo che saranno stabiliti.
Se può valere come stimolo a fare il possibile per partecipare, ricordiamo che ai primi di ottobre vivremo tutti l’attesa per l’esito di Bike the Nobel. Il Nobel per la pace al quale l’Italia ha candidato la bicicletta e per la cui consegna a Oslo tre mesi fa la ciclo-viaggiatrice Paola Gianotti ha compiuto il viaggio in bici di 2000 km, a ennesima dimostrazione se ce ne fosse bisogno, di quanto la bici sa aggiungere valore all’atto di portare a destinazione un messaggio morale.
Se quella candidatura bastò a riempirci d’orgoglio quando fu annunciata, per il nesso che stabiliva tra bici e pace nel senso di cui sopra, possiamo immaginare come potremo sentirci alla Marcia della Pace se in quei giorni il premio fosse davvero assegnato alla bici.

Gino Ferri per la redazione di paciclica.it

 

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