Vittorio Arrigoni il cooperatore e pacifista italiano rapito a Gaza è stato ucciso. Vittima, riferiscono le cronache, delle lotte intestine tra Hamas e gruppi salafiti. Vittima più verosimilmente del fastidio che la sua militanza a favore della popolazione palestinese e dei suoi veri bisogni, sequestrati dalle varie fazioni islamiche, provocava.

Bisogni che includevano quello della testimonianza giornalistica per far sapere al mondo le condizioni di vita disperate della popolazione di Gaza. Come durante i 20 giorni dell'Operazione Piombo Fuso. Testimone con rarissimi altri della stampa internazionale dei bombardamenti israeliani, le sue corrispondenze (che pubblicò il Manifesto) avrebbero meritato il riconoscimento, un premio almeno, del nostro giornalismo che su quella «crisi» non aveva nessuno. Ma i pacifisti che si fanno giornalisti per necessità danno fastidio anche qui.
Speriamo che questa assurda vicenda rilanci e non interrompa l'iniziativa della Freedom Flotilla della quale Vittorio era tra i principali animatori.
È una immensa tragedia e paciclica.it si unisce al dolore di tutto il movimento pacifista internazionale



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