L'esercizio per la Memoria del Vajont - oltre al significativo e doveroso ricordo delle vittime - vuole anche essere un invito a riconsiderare il dissennato uso del territorio, a riappropriarci del diritto/dovere di essere presenti e di indignarsi quando l'ambiente è violentato. Andare in bicicletta è uno dei modi per dare una delle tante risposte possibili alla nuova tragedia annunciata dei cambiamenti climatici, la stessa tragedia annunciata che si verificò il 9 ottobre 1963 alla diga del Vajont con duemila morti in pochi istanti.

Il Progetto Vajont è stato possibile grazie all'indispensabile appoggio del comune di Borgosatollo (Brescia) con l'allora assessore con delega alla Cultura Giuliana Lombardi, dall'amico Daniele Berton, da Angelo Binosi della FIAB-Brescia Seminalabici e dagli straordinari Amici della bici FIAB di Belluno dell'insostituibile Bortolo Calligaro; ma questo sforzo per l'esercizio della Memoria sarebbe stato del tutto inefficace se durante il nostro "pedalare" non avessimo incontrato la giornalista e scrittrice Lucia Vastano assieme ai Cittadini per la Memoria del Vajont ovvero Carolina Teza, Mario Pozzobon e la moglie Mirella oltre al sostegno del sindaco di Erto Luciano Pezzin: a tutti costoro va il nostro incondizionato grazie.

 

 

 


 

 

la galleria fotografica del 2008

la galleria fotografica del 2009

la manifestazione al Vajont del 2008 su Repubblica.it

 

 

 

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