Eccomi a Taroudant, cittadina sul versante meridionale dell'Atlante, raggiunta attraverso un itinerario notevolmente suggestivo. La cronaca:

 

11 gennaio MARRAKECH km 0

La giornata è dedicata all'adattamento sia climatico che psicologico. La città è affollata di turisti anche in inverno ma devo dire che rispetto alla mia prima visita di 9 anni fa le cose mi sembrano un poco migliorate, nel senso che il fenomeno dei procacciatori di affari e dei venditori particolarmente assillanti ed aggressivi sembra essersi notevolmente stemperato. Tanto è vero che ho potuto tranquillamente camminare tra i vicoli fino quasi a perdermi senza ricevere attenzioni di seccatori oltre il livello fisiologico. Ho trascorso poi il pomeriggio godendo da un balcone lo spettaccolo della Djemaa El Fna pullulante di gente, bancarelle e artisti di strada.

 

incantatori di serpenti in piazza Djiemaa el Afna

 

verso Ljioukak
al Tizin Test e a destra sullo sfondo il monte Toubkal a 4167 mt

 

12 gennaio MARRAKECH - LJIOUKAK km 98 dislivello in salita 1350 m

La partenza è letteralmente traumatica. Come esco dalla città, mi trovo immediatamente ad arrancare in un'arida campagna con poca vegetazione, ostacolato dal vento contrario e dalla strada in leggera costante salita. Fa freddo, il cielo è semicoperto e in fondo si stagliano le cime minacciose e innevate dell'Atlante. Mi sento un salame e dopo 30 km mi domando «chi me l'ha fatto fare di venire qua...» Poi finalmente mi insinuo tra le montagne. Il vento cala, il paesaggio diviene verdeggiante, c'è perfino un lago. L'umore migliora, la strada asfaltata larga solo 3-4 metri si insinua per 40 km in una gola spettaccolare dove una volta tanto si intravvedono arroccati su versanti poveri e isolati villaggi berberi costituiti da poche capanne di fango.
L'orgia turistica di Marrakech sembra già un lontano ricordo.
Alle 16 arrivo a Ljoukak, ultimo villaggio ad avere una qualche struttura ricettiva, situato a 1200 metri di quota. Sono «straccolotto» (stanco, ndr) ? il poco allenamento si sente ? dormo in una povera locanda, per 50 diram (4,5 euro) ho una stanzetta non riscaldata con due divani che fanno da letto, ma la cena a base di tajine ? sorta di stufato cotto e servito in una particolare pentola di terracotta ? non è male. Vado a letto come le galline.

13 gennaio LJIOUKAK - TAROUDANT km 131 dislivello 1070 m

La strada con un tracciato estremamente tortuoso e molto panoramico sale con pendenze fortunatamente abbordabili ai 2092 metri del Tizin Test. Il valico che in questa stagione dovrebbe essere innevato presenta invece un aspetto primaverile: la neve appare in modesta quantità ed è presente solo sulle cime più elevate, sopra i 3000 metri.
Il paesaggio sul versante meriodionale appare già invece semidesertico. La discesa non permette assolutamente distrazioni. La strada larga non più di tre metri è quasi completamente sprovvista di protezioni: basta poco per finire in un burrone profondo 200 metri. Dopo 40 km di discesa con vari tornanti, comincia a far caldo 24, 25 °C e approfittando ancora della leggera discesa e del vento non ostile riesco a raggiungere Taroudant in serata.
Trovo allogio in un caratteristico hotel ex caserma della Legione Straniera e uno dei pochi locali con la licenza di vendita di bevande alcoliche. E la clientela che beve birra è quasi tutta locale!



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